COO_BEN_FIX: conservare, ricostruire, rigenerare il patrimonio forestale di Moussitngou-Sahel, Benin.
Ente finanziatore: 8×1000 Chiesa Valdese, fondi privati
Contributo: Cassa Rurale AltoGarda – Rovereto
Titolo originale: “COO_BEN_FIX: conservare, ricostruire, rigenerare il patrimonio forestale di Moussitngou-Sahel, Benin”
Anno di realizzazione: eseguito tra luglio 2022 e aprile 2024
L’area si trova tra le fasce climatiche FAO Sahelo-Sudanese (semiarida) e Sudano-Guineana (subumida). La stagione delle piogge dura da novembre ad aprile. La pluviometria media annua è tra 800 ed i 1.200 mm. La temperatura media annua è di 27 °C. La desertificazione avviene non solo per eventi climatici naturali ma anche a causa dell’intervento dell’uomo.
I suoli sono prevalentemente ferruginosi, su matrice di rocce acide di graniti e gneiss (FAO) pertanto poco evoluti e lisciviati con concrezioni lateritiche, di colore rossastro. Non facili da coltivare. Per la W.B. (Country Forest2020) la copertura forestale è inferiore al 10% mentre la savana rappresenta oltre il 40%. La foresta primaria è praticamente estinta e ridotta dalle attività umane nel corso degli anni e gli scambi politici tra il Governo Beninese e quello Cinese hanno contribuito tramite esportazioni di materie prime, come il legname. Le superfici forestate sono soggette a rischi del sovra pascolo e degli incendi.
Il Global Forest Watch stima, tra il 2001 ed il 2020, una perdita di superficie forestale > del 30% di 40.600 ha, corrispondente a 14.4Mt di emissioni di CO₂e. Nel dipartimento di Atakora nel 2010 si registra una superficie forestata di soli 290 ha. Tra il 2001 e 2020, la perdita di foreste è stata di 24 ha, a fronte di incrementi irrilevanti: nel Comune di Toucountouna nel 2010 era di 22 ha.
L’ISU del Benin è 0,545, tra i più bassi al modo e il Paese si caratterizza per una elevata insicurezza alimentare, soprattutto nelle zone più a nord. Toucountouna conta 30.154 abitanti (14.722 uomini 15.432 donne) occupati nel settore primario. L’etnia Peuhl è dedita alla pastorizia e allevamento nomade: i mandriani alla ricerca di pascoli e di acqua spesso invadono i campi coltivati con ingenti danni, come avvenuto nel terreno in oggetto. Le principali colture: cotone arachidi tabacco. Alta la variabilità di resa raccolto dovuta ai rudimentali mezzi agricoli ed alla carenza di politiche di sostegno.
OBIETTIVO GENERALE
Contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e biodiversità, al contrasto della desertificazione e alla promozione di autosufficienza alimentare in comunità rurali – Benin.
OBIETTIVO SPECIFICO
Contrastare la desertificazione con riforestazione di un’area pilota e un sistema base agro-forestale per immobilizzare carbonio e migliorare la produzione agricola in Benin, Atakora-Sahel
Beneficiari diretti: 10 famiglie del villaggio di Moussitingou, 100 persone circa
Beneficiari indiretti: abitanti del villaggio di Moussitingou (650 persone circa) che potranno beneficiare della produzione agricola e delle capacitazioni per replicare l’esperienza. Il Comune di Toucountouna che vedrà un’espansione della superficie forestata secondo le direttive del Governo centrale (p.e. Plan National de Développement 2018-2025) nonché gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (13; 2).
Il progetto si prefigge di contribuire alla lotta contro la desertificazione ed alla riforestazione del sud del Sahel, nord del Benin, per dare una risposta ai fenomeni di erosione ambientali e di insicurezza alimentare.
In particolare, il progetto mira a conservare un modello pilota agro-forestale di 10 ha. nel Dipartimento dell’Atakora iniziato nel 2012 con il finanziamento Provincia Autonoma di Trento.
Le attività si sono svolte e si svolgono nel Comune di Toucountouna, presso il villaggio di Moussitogou, composto da 650 abitanti, in un’area rurale priva di infrastrutture. L’area afforestata è una superfice rettangolare, di circa 300 m x 340 m (10 ha ca), suddivisa in 10 lotti, coltivati da 10 nuclei famigliari è di proprietà del Partner Locale.
Le specie arboree introdotte per la forestazione sono: baobab, nerè, karitè e anacardio e mango per le loro proprietà forestali, alimentari e medicinali. Tra le specie vegetali consociate si sono previste: mais, miglio, sorgo, leguminose diverse (arachidi, voandzou, fagioli). Le diverse specie introdotte contribuiscono ad accrescere la bio-diversità e all’aumento del contenuto di sostanza organica del suolo. Per favorire le semine ed in vista di possibili futuri sviluppi di irrigazione su piccola scala, è stato realizzato un pozzo trivellato per l’adacquamento manuale, finanziato dalla Regione Trentino Alto Adige.
Questa nuova fase del progetto si prefige di conferire sostenibilità al modulo pilota agro-forestale anche per la sua funzione di sensibilizzazione e per la sua replicabilità. Gli investimenti fatti negli anni scorsi devono essere tutelati con semplici strategie (muri di recinzione in pietra e canaline di irrigazione) coinvolgendo ed integrando gli operatori locali.
I risultati attesi del Progetto si riassumono in 5 gruppi:
R1 – Tutelata un’area di 10 ha forestata per la fissazione di carbonio e la generazione di crediti di carbonio
R2 – Accresciuta la biodiversità e la dotazione di carbonio organico nel suolo per il controllo dell’erodibilità e della desertificazione
R3 – Conservato un modulo pilota agroforestale generatore di prodotti agricoli per la sicurezza alimentare e con accesso alla risorsa idrica
R4 – Accresciute le conoscenze e le capacità locali riguardo all’importanza ed alla gestione delle foreste e della fauna.
R5 – Consolidata la sostenibilità ambientale e la preservazione del modulo agroforestale per la sua replicabilità
La costruzione della recinzione e canalette irrigue, principali azioni in progetto di protezione dell’area, vengono realizzate dai membri delle 10 famiglie già coinvolte nella coltivazione dei campi. Verranno utilizzati materiali naturali già esistenti in loco: pietre di risulta dalla pulizia dei terreni, integrate nella quantità da altre in acquisto. Verrà insegnata agli operatori la tecnica di “posa muretti a secco”, a loro sconosciuta, da parte di tecnici operatori dell’Associazione, per valorizzare il materiale locale. Per evitare dispendi economici, anche i sistemi irrigui verranno realizzati in maniera semplice e tradizionale attraverso scavi manuali con sottofondo di malta cementizia per facilitare lo scorrimento e la distribuzione delle acque ai 10 appezzamenti di terreno agricolo, a sostegno del lavoro manuale. Si ricorda che nei cantieri di questa parte di Africa, c’è grande coinvolgimento della manodopera femminile.
Atout African International ONG – Quidah-Benin, 3 arroundisment, quartier Lèbou, maison Agbo, B.F: 696 Ouidah